UGANDA DXPEDITION – MARZO 2019

  • Diario di Viaggio dell’ Italian Dxpedition Team , da www.i2ysb.com
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Questa volta il resoconto della spedizione dell’Italian Dxpedition Team lo scrivo io, Silvano I2YSB, perché ritengo doveroso, ogni tanto, far sentire anche “la mia voce”. Già vi anticipo che ho approfittato di varie note ed impressioni scritte da alcuni membri del team a completamento di questo mio scritto.
La spedizione in Uganda era stata programmata per la fine del 2019 perché, per il mese Marzo, avevamo già annunciato la nostra presenza in Chad. Purtroppo, nonostante avessimo in mano le relative licenze e pianificato il nostro viaggio, la Console italiana a N’Djamena ci informò che avremmo potuto avere dei seri problemi per ragioni di sicurezza (il paese sta vivendo un periodo “caldo”). Quindi, su consiglio della Console e sentito il parere delle autorità locali, abbiamo dovuto, nostro malgrado, rinunciare al Chad e dirottare i nostri obiettivi sull’Uganda. Fortunatamente avevamo già iniziato la richiesta delle licenze e quindi, dopo aver sollecitato l’Uganda Communication Commission, siamo riusciti ad ottenere tutta la documentazione necessaria per anticipare il viaggio.

Non mi dilungo nei particolari ma vi dico che tutta l’operazione non è stata proprio rilassante: inconvenienti con il pagamento delle licenze ( la banca locale non accreditava il conto del Ministero perché non era chiaro a cosa servissero i soldi ! ), un assegno a copertura dell’importazione temporanea per oltre 6000 euro, spedito tramite DHL prima del nostro arrivo in aeroporto e che poi è andato perduto e fortunatamente ritrovato (dopo il nostro rientro in Italia) nella cassaforte di un dirigente della dogana aeroportuale, un solerte funzionario che ci ha obbligato ad aprire alcuni contenitori durante il rientro … Insomma : non sono mancati i momenti in cui non capisci se continuare o gettare la spugna !
Ma alla fine tutto è andato per il meglio: il resort in cui abbiamo alloggiato ( Nyange Resort & Marina) è il classico ambiente “ham radio friendly”: tutto il personale del resort si è reso disponibile per darci una mano e acconsentire ad ogni nostra esigenza. Per l’occasione avevamo portato 5 stazioni complementari tra loro, ovvero tutte potevano fare SSB, CW, RTTY e FT8. Purtroppo, dopo pochi giorni, una stazione ha dato forfait : in un colpo solo abbiamo perso un Elecraft K3 e un Elecraft KPA500 …. Increduli abbiamo comunque proseguito con le 4 stazioni disponibili.

Per quanto riguarda la spedizione nel suo specifico devo dire che, nostro malgrado, la propagazione non è stata delle migliori e tutto il team ha dovuto sudare non poco per raggiungere un numero di QSO che, tutto sommato, ci lasciano soddisfatti (potete vedere le statistiche più avanti).
Una novità nel team, per questa spedizione, è stata la presenza di 2 nuovi operatori: si tratta di I1FQH Franco e I2PJA Tony. Era prevista anche la presenza di un nuovo terzo operatore ( IW1ARB, Paolo) ma purtroppo, per motivi famigliari, una settimana prima della partenza ha dovuto rinunciare. I due nuovi operatori da decenni sono amici di tutti noi e spesso avevano chiesto di potersi aggiungere alla compagnia: questa è stata la giusta occasione ! Leggiamo qui di seguito le loro impressioni e commenti:

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I1FQH , Franco così scrive:
Beh, partecipare a una spedizione organizzata dall’IDT certo era una cosa a cui pensavo e speravo da tempo e quando il team me ne ha offerto la possibilità sicuramente non me la sono lasciata scappare.
Chi ama il DX vuole provare la sensazione che genera il pile up e la capacità di gestirlo. Chi, da radioamatore, passa molto tempo a provare nuovi set up di radio e antenne vuole poi mettersi alla prova e vedere se tutto il tempo speso a tirare fili e tagliare tubi è servito a qualcosa. Poi, comunque, l’affrontare nuove esperienze di viaggio da sempre è stato uno stimolo e una passione. Quindi alla richiesta degli amici “Che ne dici di venire con noi ? ” io non ci penso un secondo – ringrazio e dico SI !!!
Lascio perdere la spiegazione del viaggio e dei relativi aneddoti e imprevisti che sicuramente potrete vedere nel DVD che Silvano renderà disponibile; voglio però raccontarvi brevemente il perché l’ ITALIAN DXPEDITION TEAM è sicuramente uno dei migliori Team di amici Radioamatori degli ultimi decenni.
Innanzitutto la sensazione che si prova a stare con questo Team è quella di avere a che fare con veri OM nel senso proprio della parola, cosa ormai abbandonata dalla maggioranza di noi ( e per rendercene conto basta leggere giornalmente i commenti sul cluster o peggio ancora i vari Forum radioamatoriali ). Nel gruppo dell’IDT sempre ci si aiuta, nessuno è l’ultimo, nessuno è il primo. Silvano è il punto di riferimento ma se proprio volete farlo arrabbiare chiamatelo “Team Leader” (parola vietata in ambito I.D.T.) !
Poi l’organizzazione e la logistica è qualcosa di unico… tutto perfetto, funzionante e testato. Nulla è lasciato al caso. La scelta della location che permetta l’installazione delle stazioni e delle antenne, una planimetria con tutto già programmato su dove installare le antenne, ognuno con compiti ben specifici sul “cosa fare” e “quando fare”. Per non parlare dell’imbarco dei contenitori al check in dell’aeroporto (ognuno di noi aveva già tutto predisposto con relativo packing list ) e il loro sdoganamento; insomma, tutto pre-organizzato e tutto perfetto. Ma, soprattutto, a costi da Radioamatore e non da Multi Nazionale come si nota spesso in altre spedizioni.
Per raggiungere traguardi importanti nulla viene lasciato al caso: e non per caso che questa meticolosità e professionalità ha portato ben 5 operatori del team in vetta alla classifica come numero di spedizioni a cui hanno partecipato.
Detto questo lascio a voi la lettura del resoconto del viaggio e agli amici dell’ I.D.T. pongo una sola domanda: MA QUANDO SI PARTE ??? I1FQH FRANCO

Ringraziando Franco per le belle parole di elogio, ecco il breve commento di Tony I2PJA:

Questa è stata la mia prima esperienza in una vera DXpedition in oltre 45 anni di radio. Nel 2004 avevo partecipato dall’isola di Pantelleria al contest CQWW SSB nella categoria Multi Single, come IH9P. Ma non è la stessa cosa. Purtroppo prima d’ora non ho mai potuto aggregarmi agli amici dell’Italian Dxpedition Team per situazioni familiari che non mi permettevano di allontanarmi dal mio QTH.
L’esperienza vissuta è stata molto bella e affascinante, sia dal lato radiantistico sia dal punto di visto della logistica e della preparazione: se non la vivi non puoi immaginare la mole di lavoro che precede una DxPedition. 18 bagagli da spedire (oltre ai nostri a mano ) con 420 Kg. di materiale (cavi, radio, pali, amplificatori, computers…) non è’ cosa facile: ho trovato un’organizzazione perfetta che ha fatto in modo di superare quegli inconvenienti che immancabilmente accadono, specialmente se sei in Africa. Radiantisticamente è stato molto eccitante il fatto di gestire dei furiosi pile up seguiti, purtroppo, da lunghe chiamate a vuoto ! La propagazione non ci è stata amica in questa occasione.
Ringrazio tutti i miei amici e compagni di avventura per avermi regalato due settimane piene di aneddoti, talvolta esilaranti, e per la loro simpatica compagnia. Grazie a tutti ! I2PJA – TONY

Dopo queste note dei due nuovi arrivati, ecco un riassunto scritto da I1HJT Alfeo in merito alla nostra attività radio, soprattutto nella banda basse.
Quando si affronta l’attività in low bands da un nuovo country ci sono sempre molte incognite che si possono presentare e, una volta iniziata la spedizione, ci si adopera per ottenere i migliori risultati. Per cominciare, il periodo dell’anno cominciava a vedere le ore di buio accorciarsi e questo ha imposto di porre una particolare attenzione alla “gray line” in modo da cogliere ogni opportunità per collegare le zone difficili. Abbiamo spesso insistito con lunghe chiamate a vuoto in 160m all’alba, cercando di cogliere segnali da USA West Coast, sapendo che quello era l’unico slot possibile nelle 24 ore. Analogamente con JA abbiamo cercato le aperture alla loro alba anche se per noi era già sera inoltrata ed i segnali dall’Europa cominciavano a farsi forti. Fortunatamente il rumore atmosferico non era troppo elevato e, a parte alcuni temporali nei primi giorni, le scariche statiche non ci hanno penalizzati in modo eccessivo. La propagazione è stata piuttosto mutevole, collegata all’attività solare attualmente molto bassa che però a volte riservava qualche apertura nelle bande alte durante il giorno e penalizzava quelle basse la notte. Alla stazione CW avevamo installato 2 antenne RX, una DHDL e una Diamond, entrambe con preamplificatore. Queste ci hanno aiutato non poco a tirare fuori i deboli segnali nascosti nel noise e non si può dire che una abbia prevalso sull’altra, l’operatore sceglieva caso per caso quella che dava i migliori risultati.
Abbiamo provato a montare una Diamond per la stazione SSB, da usare per gli 80m, ma non ha dato i risultati sperati forse a causa della vicinanza con una linea elettrica. C’è

 da dire che il fattore più penalizzante per l’attività in 80m SSB, più che fattori tecnici è stata l’indisciplina, che rallenta pesantemente la velocità del traffico.

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Abbiamo dovuto fare i conti con le lampade a Led, fonte di potenti rumori a largo spettro, che ormai stanno invadendo il mondo; ce n’era una serie sul viale di ingresso e causavano un forte rumore. Per fortuna il personale di sorveglianza ha acconsentito a tenerle spente durante la notte, salvando la situazione. Avevamo con noi un “noise killer” che però non abbiamo avuto bisogno di utilizzare.
Le antenne di trasmissione erano verticali per i 40 e 80m, quella per la SSB dotata di switch per spostarla anche in banda CW e FT8, mentre per i 160m la ormai collaudata verticale con quattro cappelli capacitivi. Un ruolo non marginale lo ha avuto il terreno, roccioso ma di colore rosso, quindi ricco di ferro, di cui le antenne verticali hanno sicuramente beneficiato. Meno beneficio abbiamo avuto dal lago Vittoria, che si trovava al nostro sud quindi in direzione poco utile per noi. Infine, l’impiego di amplificatori potenti come l’ Hercules 1500 della ITALAB e l’HL1200 Atlantic (1KW e oltre) ha sicuramente contribuito alla robustezza dei nostri segnali. I1HJT ALFEO

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Per concludere vi voglio parlare personalmente in merito alla nuova modalità FT8. Dopo la prima e positiva esperienza in FT8 durante la DXpedition in Rwanda, per questa occasione abbiamo voluto incrementare le risorse e configurare le nostre 5 stazioni per l’uso della nuova modalità digitale. Ovviamente, a causa della “giovinezza” del software e la non implementazione per operazioni stile multi/multi con tutti i computer in rete, i problemi non sono mancati. Da sempre proviamo e configuriamo i nostri computer e le nostre radio prima di partire e così è stato anche per questa occasione. Purtroppo, due giorni prima della partenza e con tutte le attrezzature oramai imballate nei rispettivi contenitori, il team di sviluppatori di WSJT-X ha ben pensato di rilasciare una nuova release che risolveva, in parte, alcuni problemi nel database del log (purtroppo non tutti ! ).Ci siamo trovati quindi a dover installare la nuova release prima di iniziare le operazioni da 5X3E e questo ha creato qualche piccolo intoppo rispetto a quanto avevamo stabilito in precedenza. Comunque, grazie allo sforzo di Stefano IK2HKT ma soprattutto grazie a Ms Mercy, responsabile della logistica al Nyange Resort & Marina, la quale, forte della sua fresca laurea in ingegneria informatica, è stata in grado di risolvere un serio problema riguardo all’upload del log on line. Infatti ci siamo accorti dopo poche ore dall’inizio delle operazioni che alcuni QSO “sparivano” dal log mentre altri venivano inseriti doppi. Grazie a Ms Mercy ed al meticoloso controllo di Stefano, tutti i QSO sono stati recuperati e inseriti nel nostro log online. Originariamente il log per FT8 avrebbe dovuto aggiornarsi in automatico ogni 2 o 3 minuti ma, alla fine, onde evitare ulteriori problemi, Ms Mercy ci ha “scritto” al volo una routine che aggiornava il log ogni 24 ore. Insomma, dopo alcune ore di panico totale, siamo riusciti a tamponare la situazione. Ovviamente tutto questo ci è servito per poter essere ancora più efficienti alla prossima DXpedition.
Ma, inconvenienti di database a parte, possiamo dire che FT8 è stata davvero una piacevole sorpresa. Siamo riusciti a portare a casa un numero ragguardevole di collegamenti, forse è l’attuale record di numero di QSO in FT8 durante una DXpedition ma non ne siamo sicuri… certe classifiche non ci competono !
Spesso abbiamo usato FT8 come beacon lasciando una stazione a chiamare in sequenza prima in 10 metri e poi in 12 metri con un occhio sempre attento ad ogni segnale ricevuto…. Appena le condizioni lo permettevano ci spostavamo immediatamente da FT8 a CW e SSB per poter portare a casa quei pochi ma sudati QSO sulle bande alte. Discorso inverso per le bande basse : con grande stupore abbiamo notato l’efficienza del sistema che “anticipa” le normali aperture in CW e/o SSB sia con JA , USA e EU rispetto agli orari preventivati… Circa 2 ore prima degli orari “canonici”, in FT8 già si cominciava a macinare QSO a ritmi sostenuti. Ovviamente, all’incrementare dell’intensità dei segnali, lo switch tra FT8 e CW prima, SSB poi, era quasi automatico (salvo in alcune occasioni quando gli operatori erano già impegnati su altre bande).
Abbiamo usato la collaudata modalità Fox/Hound del software WSJT-X su tutte le bande tranne in 160 metri; qui abbiamo sbagliato perché la produttività in termini di QSO non è comparabile rispetto alla lentezza della modalità normale. Per il futuro opteremo sicuramente anche per la modalità Fox/Hound in 160 metri, ad esclusione dei QSO con JA per i quali bisogna per forza usare la modalità normale visto che loro possono trasmettere solo ed unicamente sulla frequenza di 1,908 Mhz.
Nonostante i numerosi articoli e manuali scritti in merito all’utilizzo della modalità Fox/Hound, abbiamo notato che spesso ci sono state stazioni che chiamavano sotto i 1000 Hz sprecando il loro tempo e creando del QRM. Invitiamo tutti a leggere attentamente le istruzioni del software e non buttarsi a capofitto schiacciando questo o quell’altro bottone: così facendo si crea solo QRM e confusione. Cercate di dedicare 2 minuti (non serve molto di più) e leggete le istruzioni che potete anche trovare scritte in maniera molto elementare e sintetica sul nostro sito web.
Un’altra nota che vogliamo portare a vostra conoscenza è il fatto di aver aggiunto al nostro normale setup, ovvero gli RTX Elecraft K3, il nuovo RTX SunSDR PRO HF della Expert Electronics. Si tratta di un ricetrasmettitore SDR di piccole dimensioni (lo trasportate nella borsa del computer ! ) con una potenza di uscita di circa 20 watt e interfacciato al PC tramite il solo cavo LAN, per una massima flessibilità d’uso. Ovviamente abbiamo dovuto interporre tra RTX e antenna un set di filtri per attenuare i segnali presenti su altre bande (ricordate che noi lavoriamo in configurazione multi/multi) ma, alla fine, è stato un esperimento soddisfacente e pensiamo per il futuro di utilizzare sempre questo tipo di apparato per le modalità digitali dove, grazie al campionamento diretto, offre il massimo delle prestazioni. Questa radio è restata attiva 24 ore su 24 per tutta la durata della spedizione senza mai dare cenno di decadimento nelle prestazioni: unica cosa che raccomandiamo, per chi volesse provarlo, di munirsi di una piccola ventola in quanto, pure avendo una grande e generosa aletta di raffreddamento, il calore dissipato è notevole, soprattutto dopo ore ed ore di utilizzo.
Fare FT8 significa fare QSO validi per il modo digitale… Abbiamo però voluto dedicare qualche ora anche alla cara e “vecchia” RTTY; se non altro per accontentare i nostalgici di questa modalità di trasmissione. Ma alla fine ci siamo resi conto che è stato solo uno spreco di tempo: abbiamo fatto 550 QSO in RTTY e di questi sono 497 i nominativi che già comparivano nella stessa banda in FT8. Quindi abbiamo realizzato che, in funzione della percentuale esigua di nostalgici, fare RTTY non è così “conveniente” (passateci il termine) in funzione al fatto che proprio RTTY e FT8 sono complementari tra loro ai fini del diploma DXCC. Quindi l’Italian DXpedition Team ha deciso che la modalità futura per il digitale sarà FT8 in via prioritaria, seguita da RTTY in caso di particolari esigenze e/o necessità.

Abbiamo chiuso le operazioni in FT8 con oltre 18mila QSO di cui 6006 call unici. Purtroppo solo una manciata di QSO in 10 e 12 metri ma tanta soddisfazione dai 15 fino agli 80. Per i 160 abbiamo dedicato una sola serata ma, come detto prima, usare la modalità “normale” ha rallentato in maniera drastica il susseguirsi dei QSO;

cambiare le regole in corsa non era una cosa fattibile perché avremmo rischiato di creare una totale confusione… Per una attività “seria” in 160 – FT8 rimandiamo alla prossima DXpedition.
Null’altro da aggiungere se non la grande soddisfazione che abbiamo avuto ricevendo parecchie decine di e-mail di ringraziamento da radioamatore giapponesi, americani, europei e anche italiani che, per la prima volta, sono riusciti ad avere nel loro log un QSO con l’Africa in digitale su frequenze non certo facili come gli 80, i 40 e i 30 metri. Queste forme di ringraziamento sono il miglior stimolo per noi ad andare avanti !

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Vi lascio ora alla lettura di alcune statistiche che ben rendono l’idea di come sono andate le cose. Sarà un piacere portare a vostra conoscenza ulteriori aneddoti ed approfondire eventuali argomenti che riterrete opportuno durante le presentazioni che io e il resto del team avremo modo di fare presso tutte le Sezioni e/o Associazioni che da anni ci aiutano in maniera tangibile in questo nostro “girar per l’Africa”.

A presto e 73 – Silvano I2YSB

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73!

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